La Ferocia di Nicola Lagioia
Il crollo della famiglia Salvemini. Il crollo di una grande famiglia che diventa l’espediente per raccontare il volto più nascosto della ferocia.
Ne «La Ferocia» di Nicola Lagioia (Einaudi) lo sfondo è quello della provincia pugliese dei giorni nostri, un territorio arido e pieno di contraddizioni. Un territorio ad oggi complesso che splende per la sua bellezza, ma che inesorabilmente colpisce per i suoi lati bui.
La Famiglia Salvemini è il cardine dell’intera città di Bari: appalti truccati, grandi influenze e segreti. Tra questi sarà uno in particolare quello a intrecciarsi con la vicenda. Si tratta del più oscuro, il più doloroso, il più vivo.
Clara, la prima figlia dell’imprenditore barese a capo di questo nucleo, sarà trovata morta sul ciglio di una strada secondaria. Le cause non saranno definite e toccherà a Michele, il fratellastro che con Clara aveva il rapporto più intenso, di dover tornare nel luogo della sua infanzia per fare chiarezza sulla tragedia.
Il cielo annerito sopra la sua testa. Sentiva muoversi i mille pezzi del discorso. Limatura di ferro su un foglio sotto cui venga messa una calamita.
Lagioia si concentra sul racconto della provincia, focalizzando il particolare oscuro che compone la sua natura: un tratto di statale, il volo di un insetto o il rapporto con un gatto. Tutto viene delineato attraverso descrizioni oniriche, come a tirarne fuori la vera forma, come a cercare il vero volto del male.
Tanto si potrebbe dire su quest’attenzione alla provincia perché, conservando le radici, è forse capace di raccontare tutto il resto d’Italia. Gli spazi sono minori, così come l’intimità dei personaggi, ed è qui che i rapporti cambiano forma, mutano scrollandosi ogni sentimento tra spazi occlusivi. Questo è il panorama emotivo della famiglia dei Salvemini.
Questa ferocia presenta uno stile denso e i continui cambi temporali – quasi faulkneriani – presenti nello stesso paragrafo, potrebbero mettere in difficoltà i lettori meno pazienti. La pazienza porta anche al limite diventando ferocia, tutto segue una logica precisa.
L’amalgama stilistica lascia discutere, si fa protagonista, soprattutto per gli amanti della bella scrittura. Un narratore esterno ci accompagna tra diversi amori, arrancando, servendosi di una struttura tipicamente noir e di una voce tanto fredda quanto indagatrice.
Con ferocia il lettore paziente entrerà dentro il buio: quello dei rapporti tra i membri della famiglia, il buio della società, il buio che Michele sente dentro dopo la morte della sorella.
Quando il sogno finisce, ciò che eri pronto a perdere ridiventa all’improvviso tutto ciò che conta.
Un romanzo con il quale continua la tradizione del gotico meridionale: uno sguardo ben preciso sulla provincia italiana condiviso da autori come Omar Di Monopoli, un tipo di sguardo ancora poco diffuso nella letteratura italiana contemporanea.
Questa ferocia, tanto tradizionale quanto ibridata, se compresa lascia il segno. Sicuramente ne sentiremo parlare.
Autore: Nicola Lagioia
Editore: Einaudi
Collana: Supercoralli
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Gotico Meridionale:
Omar Di Monopoli: Accettare il caos che mi circonda, la mia sfida quotidiana.
Nella Puglia di Omar Di Monopoli c’è questo luogo fittizio che si chiama Languore. Una cittadina situata nel cuore del Salento che cuore non ha più, lontana dall’essere abitata da buoni sentimenti è un concentrato di brutalità, prostrazione e debolezza.
Orazio Labbate: nei miei luoghi cerco l’essenza di Dio.
Diciassette racconti funerei ai quali mi sono approcciato con molto spaesamento, con la consapevolezza di trovarmi di fronte qualcosa di singolare, dalle molteplici influenze capaci però di rivelare una voce distinta.