Last Days Of California di Mary Miller
La paura di sentirsi inadeguati, inopportuni. Le indecisioni e le esperienze passano sul ciglio di una strada polverosa. I Led Zeppelin sussurrano la loro Stairway to Heaven mentre la macchina prosegue a velocità costante.
Questo è «Last Days Of California» di Mary Miller. Il primo romanzo di questa giovane autrice americana, da sempre legata alla forma della short story, che approda in Italia grazie a Edizioni Clichy. Una storia on the road, di scoperta, di perdita e di formazione.
Jess è poco più che una ragazzina che ha intrapreso un viaggio con tutta la famiglia verso la California, il luogo in cui avverrà la Seconda Venuta e i giusti verranno salvati.
Un padre fanatico religioso, una madre fragile e una sorella che si destreggia tra eccessi e una gravidanza nascosta, il quadro familiare di Jess non è dei migliori.

I quattro capitoli del romanzo corrispondo ai quattro giorni narrati dalla vicenda: Mercoledì, Giovedì, Venerdì e Sabato.
Quattro giorni nei quali incontri, esperienze e ricerca spirituale accompagneranno il lettore in questo viaggio fatto di persone che vivono l’America dal basso, tra la stessa polvere che compone e inghiotte le nostre paure.
Ci dà le monete che ha in tasca e buttiamo anche quelle, ma dopo un po’ mi accorgo che non sto più esprimendo desideri, che sto lanciando e basta.
La Miller mette al centro rapporti solidi (quelli familiari su tutti) che, con il procedere delle pagine, si sgretoleranno. Ci si interroga su di essi, con la stessa curiosità con la quale Jess cerca la sua fede, il suo amore, il suo sentirsi completa.
Sono presenti molti elementi della Letteratura Americana classica, non mancano i richiami a autori come Stephen King e Flannery O’Connor, i quali andranno a creare riferimenti più che graditi.
Usando il registro della classe media a stelle e strisce e uno stile diretto, le 262 pagine scorrono velocissime grazie anche all’ottima traduzione di Sara Reggiani.
«Last Days Of California» è una voce che ha bisogno di essere ascoltata, è una conversazione intima tra l’adolescenza e la maturità. Un romanzo di formazione che piano piano corrode e brucia, come quel maledettissimo sole texano.
“Un mondo per scendere a patti con la morte” dice.
“È nella natura umana desiderare che il mondo muoia con noi”.
Un plauso va infine a Clichy, che ha avuto il coraggio di investire in questa nuova collana: Black Coffee.
Una collana creata per dare voce a nuovi e promettenti autori americani, senza tralasciare le voci dimenticate che verranno qui riproposte. Si osa, in un panorama dal quale non mancano proposte similari, ma fa ben sperare l’invito agli amanti del racconto.
Approfondirò sicuramente anche con il secondo titolo: «Il prezzo di Dio» di Okey Ndibe.
Nuove voci, storie più che valide ed edizioni curate Sì, rimango in trepidante attesa per le prossime uscite.
Autore: Mary Miller
Traduttore: Sara Reggiani
Editore: Edizioni Clichy
Collana: Black Coffee
_______
tag #California #OnTheRoad #RomanzoDiFormazione