Le interviste con il morto a cura di Dan Crowe
Gli esperimenti letterari, in alcuni casi, possono essere il mezzo per spingersi al di là di ogni canone contemporaneo. Nulla sarà precluso e il lettore potrebbe trovarsi di fronte a letture spiazzanti con intenzioni letterarie piuttosto macabre.
Questo succede con le «Interviste Con Il Morto» (edito 66thand2nd), l’antologia a cura di Dan Crowe nella quale tredici autori affermati, di diverse nazionalità, dialogano con altrettanti personaggi famosi.
Quest’ultimi sono musicisti, politici, artisti e scrittori, sepolti da diversi decenni. Sarà compito della letteratura, nella forma della short story, smuovere quella terra e dissotterrare dinamiche molto interessanti.

Leggere queste interviste impossibili significa partecipare al divertente gioco di questi autori.
Ho visto Rick Moody punzecchiare un burbero Jimi Hendrix legato alla musica della sua vita, agli arcobaleni di colori e ai suoi segreti più intimi. Un uomo che pensava di dover essere ovunque e di dover essere tutto per tutti.
Ho riso per ore trovandomi nel bel mezzo di un dialogo tra Geoff Dyer strafatto di droghe pesanti e Friedrich Nietzsche. Solo così ho potuto capire i sottili e tormentosi parallelismi tra il superuomo e Spiderman.
GD: Ti piace Cormac McCarthy?
Lunga pausa
Citare Joyce Carol Oates dovrebbe essere una sicurezza ancora prima di leggerla. Con la sua giovane studentessa Evangeline Fife, l’autrice americana, sgretolerà Robert Frost, uno dei poeti a stelle e strisce più importanti del Novecento. Un racconto fittizio talmente d’impatto da provocare l’ira dei parenti di quest’ultimo.
Il poeta è un emissario dell’infanzia e di tutte le cose perdute.

Potrei andare avanti citando altre chiacchierate anomale, ma vorrei lasciarle scoprire a ogni lettore. Credo sia meglio sottolineare quanto questi personaggi famosi vengano umanizzati, tolti da qualsiasi piedistallo di intoccabilità e mostrati al lettore come uomini veri e imperfetti.
Richard Nixon potrebbe essere il vostro vicino di casa, un semplice vecchietto accessoriato di pantofoline di pelo e vestaglietta abbinata.
Henry James un uomo sospettoso in procinto di fare coming out e il Marchese De Sade sembrerà essere uscito da uno dei racconti postmoderni di David Foster Wallace.
Questa antologia mi ha poi permesso di scoprire autori rimasti di nicchia, almeno nel nostro panorama e che sicuramente approfondirò. Chi avrebbe mai scommesso sul già citato Geoff Dyer o sui nomi di Rebecca Miller e Cynthia Ozick?
Tra alti e bassi ci si trova tra autori talentuosi e consapevoli che nel tempo libero hanno trovato il coraggio, sotto consiglio di Dan Crowe, di confrontarsi con i morti. Non capita spesso di dover condurre un’intervista dall’aldilà.
I morti non muoiono mai davvero, finché non siamo tutti morti.
Autore: A. M. Homes, Cynthia Ozick, David Mitchell, Douglas Coupland, Geoff Dyer, Ian Rankin, John Burnside, Joyce Carol Oates, Michel Faber, Rebecca Miller, Rick Moody, Sam Leith, ZZ Packer
Curatore: Dan Crowe
Traduttore: Stella Sacchini
Editore: 66thand2nd
Collana: BookClub
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