Siri Ranva Hjelm Jacobsen: le piccole comunità per sopravvivere devono tacere. #LeInterviste
Isola è una storia di radici, uno sguardo inserito in una storia familiare verso le origini rappresentate dalle Isole Faroe. Un viaggio nella memoria e nel mito verso la ricerca del sé.
Ho pensato di restituire un resoconto del nostro breve incontro e della presentazione milanese moderata da Alessandro Zaccuri.
Alla base c’è lo spostamento, la voglia e il coraggio di cambiare luogo in cerca della verità.
Un romanzo in cui tornare verso un piccolo microcosmo per cercare l’identità, scavando in un passato lontano dai contorni sbiaditi.
Sono nata in una nazione piccola con un’identità molto forte, una nazione silenziosa ma con un forte diffidenza verso la Danimarca.
Tra le distanze della nostra vita, nel mezzo di indecisioni e paure, è il mare che tutto circonda e unisce attraverso moti e ponti invisibili. Tutto raccontato attraverso la forza di una scrittura piena, vibrante.
Protagonisti vivi i cui sentimenti vengono raccontati da chi li circonda.
È interessante che tu abbia pensato che i personaggi di contorno siano coloro che veicolino questi sentimenti perché la mia protagonista racconta sia in prima persona la sua storia oltre che a immaginare quella della nonna.
Secondo me è proprio la natura, ancora più dei miei personaggi, ad esprimere i sentimenti e veicolare le emozioni. Ho deciso questo, lavorando proprio su questo tipo di costruzione, perché volevo creare un legame forte tra il libro e il lettore.
Isola guarda al presente, all’identità del futuro ma si confronta anche con il passato. Con l’epopea omerica, con il viaggio per eccellenza, con la traversata più epica della storia delle letteratura.