Sull’essere BookTuber e nuovi inizi.

Da un paio di mesi a questa parte non mi sono più seduto di fronte alla videocamera per parlare dei libri che mi stanno accompagnando, delle grandi piratate dell’ultimo periodo e di qualsiasi argomento inerente a questa mia grande passione.

Non posso però nascondere quanto mi manchi creare un video e, nonostante il poco tempo, rimane forte il desiderio di alimentare quel dialogo su YouTube capace di formare il mio essere lettore al quale sarò e sono sempre riconoscente. 


Tra me e questa intenzione due computer ormai obsoleti e incapaci di assistermi in qualsiasi operazione di editing.

Ancora di salvezza questo spazio, una forma totalmente di diversa, non equiparabile al bacino di utenza di YouTube ma che comunque negli anni sta continuando a crescere. Gli articoli vengono letti, condivisi, lo dimostrano i numeri e un dialogo ininterrotto tra i lettori e le lettrici con i quali discutevo -e discuto- nel box commenti dei miei video che ora continua attraverso qualsiasi social.

Un articolo e un video non sono la stessa cosa, mi permettono di parlare di libri in maniera del tutto diversa. Più pensato e sofferto il primo, più di pancia il secondo (al quale segue un grande lavoro di editing per eliminare tutte le cavolate dette e dare una struttura al discorso). Alcuni libri chiamano addirittura in maniera naturale la forma più efficace per intavolare una discussione, come ad esempio la letteratura di genere che ha trovato nei video del mio canale un’oasi, a differenza del blog, luogo nel quale è quasi del tutto assente. Potrei fare altri esempi ma veniamo a noi.



Qualcuno mi ha scritto sul perché dell’assenza, qualcuno aspetta il prossimo BookHaul, qualcuno il prossimo video singolo. Tutti potrebbero essere accontentati siccome nelle prossime settimane potrei appoggiarmi temporaneamente ai potenti mezzi di Non Riesco A Saziarmi di Libri.

Nel mentre l’estate avanza e il lavoro si fa sempre più intenso, quel lavoro che oltre a permettermi di racimolare soldi per quella cosa chiamata vita, mi dovrebbe permettere di risolvere questo problema verso settembre, momento nel quale potrò permettermi un Pc nuovo.

Ci sono le scorciatoie è vero. 

Basterebbe chiedere un aiuto a voi, un caffè a testa per aiutare questo progetto, come si usa fare al momento. Ma non me la sento, non me la sento nel momento in cui vengo già pagato (con due spicci ogni cinque-sei mesi) dalla piattaforma stessa e non voglio sporcare la mia trasparenza e la mia opinione con affiliazioni a siti di vendita. Sono scelte personali e mi sento di essere da sempre legato al concetto di una chiacchierata tra amici a qualche chilometro di distanza, rispetto al vendere i libri attraverso recensioni. Non ho mai venduto libri su YouTube ma vi ho sempre raccontato le mie esperienze di lettura. Non faccio il libraio, quel mestiere che andrebbe valorizzato e supportato senza alimentare la vendita online (e lo dico senza nessun fine moralista, usando io stesso spesso la rete per le mie piratate).


I tempi senza scorciatoie però si allungano e io vi chiedo solo pazienza.

E dopo? Dopo potrò finalmente tornare in una piattaforma in continua trasformazione in cui portare solo regolarità e migliorie audio-video. Nient’altro.

Dico questo perché Io e YouTube siamo stati sempre su due binari differenti. Pur conoscendone le dinamiche da poter cavalcare per aumentare iscritti e traffico ho infatti sempre deciso di inibirmi. Nel “poco ma buono” la mia ricchezza più grande.

Su YouTube ha sempre funzionato il PERSONAGGIO, lo YouTuber pronto a far entrare il pubblico nel suo privato, a erigersi tuttologo di più argomenti e autoritario verso ogni opinione.

Questo non sono io, non lo sono mai stato e non lo sarò.

Non arriveranno i videotag sul mio gelato preferito, sulla mia situazione lavorativa-amorosa, sul mio metodo di studio o su cinema e serie TV. Questo perché bisogna essere onesti, capire cosa siamo in grado di fare e quanto vogliamo mettere sulla pubblica piazza.

Mi sono sempre raccontato attraverso i libri di cui parlavo, attraverso aneddoti, commenti privati e non, anche in maniera sotterranea, dando magari l’impressione di quello burbero e respingente. Lontano appunto dalle dinamiche di YouTube.

Potrei ancora approfondire il discorso sul senso di community, sulle collaborazioni, sugli eventi ma ci vorrebbero altre dodici pagine che per un post informativo non sarebbero di certo appropriate, staccandosi anche dal cuore di questo discorso. Magari lo farò più avanti.

Al momento vi ringrazio per la pazienza per questo lungo monologo e spero di ritrovarvi dopo le vacanze, in uno spazio totalmente nuovo ma legato e stretto alla sua identità.


A presto 

A.