Last Days Of California di Mary Miller

Mary Miller Last Days Of California

La paura di sentirsi inadeguati, inopportuni. Le indecisioni e le esperienze passano sul ciglio di una strada polverosa. I Led Zeppelin sussurrano la loro Stairway to Heaven mentre la macchina prosegue a velocità costante.

Questo è «Last Days Of California» di Mary Miller. Il primo romanzo di questa giovane autrice americana, da sempre legata alla forma della short story, che approda in Italia grazie a Edizioni Clichy. Una storia on the road, di scoperta, di perdita e di formazione.

Jess è poco più che una ragazzina che ha intrapreso un viaggio con tutta la famiglia verso la California, il luogo in cui avverrà la Seconda Venuta e i giusti verranno salvati.
Un padre fanatico religioso, una madre fragile e una sorella che si destreggia tra eccessi e una gravidanza nascosta. Il quadro familiare di Jess non è dei migliori.

I quattro capitoli del romanzo corrispondono ai quattro giorni narrati dalla vicenda: mercoledì, giovedì, venerdì e sabato.
Quattro giorni nei quali incontri, esperienze e ricerca spirituale accompagneranno il lettore in questo viaggio fatto di persone che vivono l’America dal basso, tra la stessa polvere che compone e inghiotte le paure di un paese stratificato.

Ci dà le monete che ha in tasca e buttiamo anche quelle, ma dopo un po’ mi accorgo che non sto più esprimendo desideri, che sto lanciando e basta.

La Miller mette al centro rapporti solidi (quelli familiari su tutti) che, con il procedere delle pagine, si sgretoleranno. Ci si interroga su di essi, con la stessa curiosità con la quale Jess cerca la sua fede, il suo amore, il suo sentirsi completa.

Non mancano neanche i richiami alle storie dell’America dei motel e delle grandi distese che riempiono i finestrini dei viaggi infiniti su quattro ruote di fortuna.
Usando il registro della classe media a stelle e strisce e uno stile diretto, tutto scorre sulla strada anche grazie all’ottima traduzione di Sara Reggiani.

«Last Days Of California» è una voce che ha bisogno di essere ascoltata, è una conversazione intima tra l’adolescenza e la maturità. Un romanzo di formazione che piano piano corrode e brucia, come quel maledettissimo sole texano.

“Un mondo per scendere a patti con la morte” dice.
“È nella natura umana desiderare che il mondo muoia con noi”.

Un plauso va infine a Clichy, che ha avuto il coraggio di investire in questa nuova collana: Black Coffee.
Una collana creata per dare voce a nuovi e promettenti autori americani, senza tralasciare le voci dimenticate. Si osa, in un panorama dal quale non mancano proposte similari, come ad esempio la grande tradizione a stelle e strisce targata minimum fax. Ma tutto fa ben sperare, compreso l’invito agli amanti del racconto.

Nuove voci, storie più che valide ed edizioni curate. Sì, rimango in trepidante attesa per le prossime uscite.

Su Mary Miller:

Autore: Mary Miller
Traduttore: Sara Reggiani
Editore: Edizioni Clichy
Collana: Black Coffee
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tag #Americana #California #OnTheRoad

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