Don Winslow presenta «Missing. New York» @ Circolo dei Lettori

Don Winslow presenta Missing New York

I personaggi in un noir sono tutto.

Così ha esordito Don Winslow nella prima data di presentazione italiana del suo «Missing. New York» (Einaudi). Fermata Circolo dei Lettori di Torino per l’autore americano che, fiancheggiato da Massimo Vincenzi, ha presentato la sua ultima fatica.

Una vicenda delicata, un libro sul dolore nel quale una bambina scomparsa mette in azione il detective Frank Decker.

Bambini che scompaiono.
Perché questo tema? Perché l’America ha paura di questo fenomeno?
L’incubo americano è giustificato dalle cifre, basti pensare che i bambini coinvolti in un anno nel traffico sessuale siano diecimila. Le cifre dicono tutto, Winslow non ha dubbi. La sua esperienza di detective lo ha portato a confrontarsi con l’argomento. Un’ esperienza che vanta tredici casi di violenza e un caso di omicidio minorile. Dice di conoscere queste emozioni, è molto fermo.

A questo punto serve solo documentarsi, ma come lo si fa?
Due solo le fasi fondamentali di questo lavoro: la prima è di tipo emozionale, bisogna tirare fuori emozioni che ho vissuto in prima persona. Risvegliare dolori di famiglie che hanno passato brutti momenti esclusivamente perché io devo scrivere un libro è inutile. La seconda è di tipo tecnico, ed è fatta della ricerca su internet, di una consultazione spasmodica di archivi, documentazione del FBI e continui scambi con chi il lavoro del poliziotto lo fa veramente.

«Missing. New York» è un libro che presenta una trama apparentemente già vista. Quanti libri abbiamo letto nei quali scompaiono minori? Ma Winslow, con questo lavoro, ha un obiettivo preciso: dare voce ai più piccoli, dare voce a queste figure che in queste situazioni non la hanno mai.
Ecco quindi che il plot del romanzo prende una strada molto originale, siccome parte della narrazione è affidata alla lebile voce di chi è scomparso: la voce di una bambina, il suono di un’eco lontano.

Don Winslow, romanzo dopo romanzo, ha già dimostrato di padroneggiare una tecnica attraverso la quale riesce a rendere semplici trame e svolte narrative che hanno un intreccio e un background molto complesso. Basti pensare a lavori come il «Potere del cane».

Qual è il segreto di questo effetto di semplicità?
Il segreto risiede nelle stesure. La prima fatta di getto, senza pensare al lettore, senza pensare alle regole. A questa seguono dalle dieci alle quattordici stesure nelle quali rifinisco ogni minimo particolare. Vado a modificare ogni singolo suono, perché io so che in quel momento al lettore quella parola dovrà comunicare quel suono.

Dopo la chiacchierata un momento è stato dedicato ai lettori torinesi che hanno avuto l’opportunità di parlare di film, serie Tv e libri amati dall’autore americano.
In ambito letterario sono tre i nomi consigliati:
«Anna Karenina», «Il lungo addio» di Raymond Chandler e «La strada di casa» di Jim Harrison al quale, insieme a Cormac McCarthy, darebbe il Nobel per la Letteratura.

Il noir come ci ha dimostrato per anni la critica americana è un genere che viene prontamente snobbato, ma può essere il genere attraverso il quale Winslow può affermare: “Penso che la legalizzazione delle droghe, o almeno la depenalizzazione, sia l’unica risposta per combattere mafie e criminalità”. Anche da questo si denota la valenza di un genere, valutando come esso si metta al servizio del rapporto tra gioco letterario e il reale.
Per l’ennesima volta Don Winslow colpisce e lo fa senza pietà.

Nel caso abbiate amato «Il potere del cane», la serata si conclude con l’annuncio più importante: è stato ultimato il suo seguito. Così ci ha lasciato, con un colpo di scena, in pieno stile noir.

Autore: Don Winslow
Traduttore: Alfredo Colitto
Editore: Einaudi
Collana: Stile Libero Big
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tag #Americana #NewYork #Noir #Poliziesco

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