Ricordami Così di Bret Anthony Johnston
Justin ha 12 anni ed è il primogenito della famiglia Campbell: un ragazzo tranquillo, sempre entusiasta di sfrecciare sul suo skate e di fare dispetti a “Granchio“, il fratello minore. Justin scomparirà in una calda giornata di sole texano e, per quattro lunghi anni, non si avranno sue notizie.
Questa è la premessa di «Ricordami Così», il primo romanzo di Bret Anthony Johnston (edito Einaudi).
Questo esordio nella forma del romanzo corposo, dopo una raccolta di racconti, permette al professor Johnston (che coordina il dipartimento di scrittura creativa ad Harvard) di poter essere tranquillamente inserito all’interno delle nuove voci più interessanti uscite dalla narrativa americana del 2014.
Il dolore è il cuore del romanzo: lo studio, l’analisi e l’immedesimazione con esso sono il percorso che il lettore dovrà seguire attraverso una scrittura incalzante. Niente frasi ad effetto, solo flussi di coscienza e psicologie ben delineate.
La vicenda si poggia su uno scheletro dalle tinte thriller che permetterà un coinvolgimento non trascurabile, grazie a un buonissimo livello di tensione. Non si tratta però di un libro di puro genere, qui la fiction più pura si fa portatrice di quel lavoro di ricerca letteraria appena accennato. Non il classico libro di genere, ma il più difficile sguardo introspettivo. Ecco uno dei casi in cui la letteratura si rafforza ibridandosi, riuscendo a diventare altro, ad indagare in maniera diversa.
I componenti della famiglia davanti alla scomparsa di un loro membro verranno soffocati dalla perdita. Ognuno seguirà un percorso diverso, diretto verso un luogo segreto nel quale riversare il proprio io. Sono proprio questi, i luoghi intimi del nostro dolore che Johnston vorrà scoprire e visitare.
Tutto cambierà con il ritrovamento di Justin, con il suo ritorno alla famiglia ormai fragile e temprata da anni di rassegnazione. Così potremo osservare quanto possa essere difficile vivere il quotidiano nonostante la risoluzione (apparente) della tragedia.
Le giornate per quanto possano esser tornate alle normalità, non saranno più le stesse, qualcosa sembrerà esser cambiato per sempre. Rimane un senso di soffocamento, di annegamento emozionale. Il frequentissimo uso di metafore, soprattutto marine, sembra volercelo ricordare.
Si vedevano soltanto le ferite, non si poteva ignorare come il loro corpo tradisse la sofferenza che aveva patito. Assomigliavano ai delfini, pensò Paul ingranando la marcia e uscendo dal parcheggio. In acqua si distinguevano gli uno dagli altri solo per le cicatrici, i colpi dei motori fuoribordo o i tagli delle funi da pesca o i morsi degli squali. Gli sfregi sono le loro caratteristiche distintive.
Proveremo la stessa mancanza, la stessa melanconia che permea le quasi 500 pagine di questa vicenda in cui il ricordo si trasformerà in un fantasma orrendo.
«Ricordami Così» è quel fantasma, quella creatura indagatrice che si pone vicino al nostro io e cerca di farci capire come ci si possa sentire a ritrovarsi ed esser ritrovati.
La letteratura, soprattutto quella americana, ci racconta solitamente del senso di perdita attraverso il quale arrivare a una solida presa di coscienza. Johnston invece, ribalta le carte in tavola, la sua gioia può provocare un dolore ancora più devastante. Questo non è solo un problema dei Campbell, il problema dei ricordi e di come vadano recuperati riguarda tutti noi.
Autore: Bret Anthony Johnston
Traduttore: Federica Aceto
Editore: Einaudi
Collana: Stile Libero Big
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tag #Americana #SouthernAmericano #Texas
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