Space Invaders: il Cile di Pinochet secondo Nona Fernández
Edicola Ediciones è una delle realtà scoperte grazie all’ultimo Salone del libro di Torino. Un editore diviso tra Italia e Cile con un ricco catalogo di giovani autrici cilene da approfondire. A distanza di mesi, spinto dalla mia passione per la letteratura ispano-americana e da diversi consigli di persone fidate, ho voluto recuperare Nona Fernández e il suo Space Invaders.
Il libro della Fernández sottolinea da subito il solito legame viscerale tra politica e letteratura sud americana. Questa volta sarà il Cile di Pinochet a fare da sfondo ai sogni dei più piccoli. Giovani ragazzi trovatosi nell’uragano di ricordi e di violenza di un preciso periodo storico pieno di difficoltà e contraddizioni.
Un argomento che pur sembrando classico viene trattato con uno sguardo innocente e inedito, riuscendo a staccarsi da una lunga tradizione dedicata al tema.
Le voci di ciascuno dei bambini rispondono con un tono preciso, così com’erano, sebbene le voci si diluiscano nel tempo, i sogni sanno resuscitarle.
Saranno proprio i sogni a muovere la narrazione, quel misto di finzione e realtà permeato da un forte dolore, un senso di incompiutezza. Il sogno dei più giovani fatto di ricordi sfocati si unirà alle voci del passato. Nel mezzo la descrizione della ritualità del regime militare: le sue parate e la sua violenza ceca.
Agghiacciante il parallelismo tra la situazione sociale e lo Space Invaders, il fortunatissimo videogioco di fine anni settanta, con l’obiettivo di arginare e respingere l’invasione aliena. Servendosi della dimensione del gioco la Fernández riuscirà a sottolineare disagi e desideri dei suoi piccoli personaggi nella confusione di capire chi sia veramente l’invasore.
Più volte verrà sottolineato, ognuno sogna come può, ognuno giocherà una partita diversa con la storia. Chi distribuendo volantini reazionari, chi subendo la furia del regime e chi lanciandosi verso un mare bianco con il rischio di affogare nelle proprie paure.
Nessuno ha presente il momento esatto, però tutti ricordiamo che all’improvviso cominciarono ad apparire bare, funerali e corone di fiori e già non potevamo fuggire da tutto ciò perché tutto si era trasformato in un qualcosa di simile a un brutto sogno.
Space Invaders è il racconto di un’infanzia rubata, la lotta fatta per riuscire a dimenticare i vecchi amori e le parole del passato. Con cosmonautica volontà il lettore dovrà trattenere il fiato con la speranza di non morire dentro, con la speranza di non addormentarsi e trovarsi nello stesso incubo.
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